AIMI (FI): ITALIA ABBANDONATA ANCORA UNA VOLTA SULLA QUESTIONE MIGRANTI – OCCORRE SEVERA E IMMEDIATA REAZIONE
“Lo scorso primo aprile è cominciata ufficialmente la missione IRINI, che sostituisce l’operazione SOPHIA. La finalità è la lotta al traffico illecito di armi proveniente dalla Libia dove, dal 2011, vige l’embargo finora rimasto praticamente inattuato.
Con Irini l’ordine delle priorità è invertito rispetto agli obbiettivi presenti nelle precedenti missioni. Il contrasto al traffico di esseri umani non viene assolutamente preso in considerazione, quasi come se i flussi migratori si fossero arrestati, anche perché lo spostamento dell’area di intervento porterà le navi in zone molto decentrate rispetto alle rotte degli spietati trafficanti di esseri umani e si dovrebbe quindi ridurre fortemente, rispetto a Sophia, la componente di “search and rescue” della nuova operazione. Il Governo Italiano, ancora una volta, non ha avuto la forza di imporsi su questo tema ed insieme alla Grecia vive in una costante, avvilente e pericolosa solitudine; l’unico contentino ricevuto è che la missione ha come sede operativa Roma. Un altro lato negativo di questa operazione e che si sospendono i programmi di addestramento della Marina e della Guardia Costiera libica, eliminando quelle modestissime tracce di cooperazione Internazionale che l’Italia stava portando avanti con l’intento di risanare, sebbene in modo minimo, l’instabilità politica generata dalla sciagurata caduta di Gheddafi.
Questo spostamento del baricentro di intervento sembra un segnale limpido della non volontà delle Istituzioni dell’Unione Europea di toccare certi equilibri relativi ai pozzi petroliferi e al fatto che l’ONU e l’Italia sostengono e riconoscono Al-Sarraj, mentre la Francia spalleggia il generale Haftar.
Naturalmente rimane l’obbligo sia per le navi militari, sia per quelle civili, di salvare soggetti che si trovano su imbarcazioni alla deriva, ma va ricordato che la ricollocazione di questi migranti salvati rimane su base volontaria e ogni paese può recedere unilateralmente, senza il bisogno di giustificare questa scelta. Il nostra Paese non può fare altro che rimpiangere i successi in politica estera dei governi Berlusconi che, grazie agli accordi con la Libia, portò all’azzeramento degli sbarchi. La ricetta di Forza Italia rimane quella di instaurare accordi di cooperazione con i paesi del Nord Africa e respingere gli sbarchi, da quelli fantasma a quelli organizzati dalle Ong, solo così si potrà risolvere questa situazione disastrosa, resa ancora più critica dal pericolo di contagio da Coronavirus”.
Sen. Enrico Aimi, Capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Esteri di Palazzo Madama