ArcelorMittal: Vitali, accordo inaccettabile =
“Al termine di un braccio di ferro durato mesi tra ArcelorMittal ed i Commissari dell’Ilva, scopriamo in modo parziale i termini dell’accordo raggiunto. Si parla di modifiche del contratto di affitto e di acquisto degli stabilimenti dell’ex gruppo Ilva; del via ad un nuovo piano industriale fondato sulla riduzione del 30% dell’uso del carbone; del rifacimento degli impianti, con l’adozione di tecnologie produttive rispettose dell’ambiente. Ma questo non basta” e’ quanto dichiarato dal senatore pugliese Luigi Vitali (FI). “La strategia del Governo non e’ chiara. Siamo di fronte a slogan che mettono in atto scenari poco trasparenti non solo per il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali ma anche per i contenuti dello stesso pre-accordo. Mi rivolgo direttamente all’ad di A.Mittal Italia, Lucia Morselli, che ha lasciato ieri l’incontro senza alcuna dichiarazione. Nello stesso giorno dell’accordo si profila un nuovo periodo di cassa integrazione nel siderurgico di Taranto che, dalla fine del mese, riguardera’ 1.273 dipendenti. Si tratta della terza proroga della cassa integrazione: e’ una follia che pagheranno i lavoratori. Inoltre, si parla della possibilita’ per A.Mittal di recedere entro il 31 dicembre prossimo, qualora non si addivenga alla stipula di un accordo di investimento entro il 30 novembre 20202, a fronte del pagamento di una caparra penitenziale, parametrata all’ammontare totale dei canoni di affitto che le affittuarie avrebbero dovuto corrispondere sino all’agosto 2023 di 500 mln, significa in buona sostanza prevedere l’uscita di A.Mittal. Che senso ha tutto questo? Purtroppo non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire” ha concluso Vitali.