Auto: FI, chiediamo impegno governo in Europa per salvare comparto
La transizione verso la mobilita’
elettrica al ritmo previsto dal Fit for 55 per cento non
sara’ possibile, per l’Italia, senza che questo obiettivo
implichi traumi gravissimi per il settore automotive in
termini produttivi, occupazionali e quindi sociali. “Per
questo Forza Italia ha presentato una mozione al Senato e
alla Camera nella quale chiediamo un intervento del governo
affinche’ l’Unione europea riveda questa decisione per
consentire a tutti una transizione veramente sostenibile del
comparto automotive”. Lo dichiara in una nota il gruppo di
Forza Italia (FI) al Senato. “Non c’e’ solo
l’elettrificazione della mobilita’, che tra l’altro comporta
il rischio di creare dipendenze dalle importazioni di
materie prime e batterie, condannandoci al passaggio da una
dipendenza all’altra. Ci sono strade alternative per
raggiungere gli stessi obiettivi combinando sostenibilita’
ambientale a quella economica e sociale. Sarebbe, infatti,
un errore trascurare nuove possibili soluzioni rinnovabili
come l’utilizzo di carburanti sintetici, dei low carbon fuel
e dei biocarburanti allo scopo di accompagnare anche le
filiere connesse all’automotive, come il comparto
petrolchimico e della raffinazione, verso una transizione
sostenibile”, sottolinea il gruppo FI, che aggiunge: “Il
nostro intento e’ sviluppare soluzioni in grado di ridurre
le emissioni di anidride carbonica, ma al tempo stesso
mantenere e rafforzare la competitivita’ della filiera
italiana nel percorso di transizione. Il Mise sta gia’
lavorando alla definizione di una strategia complessiva che
affronti questo tema, ma il timing europeo del 2035 va
rivisto, come va rivisto l’orientamento generale che non
puo’ essere solo elettrificazione bensi’ un mix tecnologico
coerente con gli obiettivi green. Chiediamo quindi al
governo di attivarsi nelle sedi istituzionali europee per
sostenere l’industria automobilistica italiana e la sua
componentistica, se non vogliamo correre il rischio di avere
un Paese insostenibile sotto il profilo industriale,
occupazionale, economico e sociale”.