INTERCETTAZIONI, MODENA: SI POTRANNO DIFENDERE SOLO I RICCHI
“La giustizia è e rimane un problema che, anche in questa sede, viene affrontato e risolto male. Il decreto legge in esame in particolare è un provvedimento che rende le intercettazioni uno strumento altamente invasivo, poichè le estende a coloro che esercitano un servizio pubblico. E non parliamo dei colletti bianchi. Parliamo di bidelli, portalettere, farmacisti, cappellani militari, impiegati degli enti pubblici nei cui cellulari potrà essere inserito un sistema in grado di fare gli screenshot delle chat ogni tre minuti, realizzare video e recuperare foto, file e conversazioni. Siamo in un contesto in cui le difese e la tutela delle garanzie non esistono.
E, cosa altrettanto grave, non si comprende o non si vuole comprendere che con questo decreto si crea una giustizia per ricchi. Dal momento che, secondo il dl, un avvocato ha a disposizione pochissimi giorni per ascoltare e verificare tutto ciò che registra un captatore informatico, significa che si può difendere solo chi ha i soldi per pagare uno studio attrezzato. Chi non ha possibilità economiche non potrà esercitare il diritto alla difesa. Insomma stiamo votando un provvedimento contrario a una giustizia uguale per tutti e a una giustizia accessibile a tutti, e che garantisce solamente chi se lo può permettere”.
Lo ha dichiarato la senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena, intervenendo in Aula sul decreto intercettazioni.