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OMOFOBIA. GALLONE (FI): SENATO NON E’ UN CINEMA, TROVARE MEDIAZIONE

OMOFOBIA. GALLONE (FI): SENATO NON E’ UN CINEMA, TROVARE MEDIAZIONE

“Le poltrone del Senato non sono le poltrone di un cinema. Perché chiudere con tanta fretta un provvedimento così delicato e volerlo lasciare così com’è quando alla Camera è rimasto per più di un anno? Noi non siamospettatori passivi ed è già una forma di discriminazione snaturare il ruolo del Senato senza consentire a questo ramo del Parlamento di esaminare un testo che può girare una pagina della storia italiana. Una legge di evoluzione culturale dovrebbe essere una legge di pacificazione, non di divisione. Non si tratta di far vincere una parte o un’altra, ma di far vincere la libertà, i diritti, il rispetto. Come facemmo qualche legislatura fa, quando approvammo all’unanimità, non dopo divergenze anche notevoli, la legge di civiltà sull’equiparazione dei figli, di cui io stessa fui relatrice, eliminando l’odiosa aggettivazione ‘naturale’ e ‘legittimo’ dal Codice civile. Quella mediazione fu epocale ed è la stessa che serve oggi. Contro discriminazioni e violenze basate sul genere e l’orientamento sessuale non deve
esserci un voto politico, ma un voto frutto di una sintesi ideale. Anche perché sfumature di pensiero ci sono ovunque, Pd compreso, e il suo leader farebbe bene a rispettarle se non vuole rischiare sorprese al momento del voto”. Lo ha dichiarato la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Alessandra Gallone, intervenendo in Aula durante la discussione generale sul Ddl Zan.