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Thomas Cook: FI, consentire a lavoratori accesso a fondo integrazione

Thomas Cook: FI, consentire a lavoratori accesso a fondo integrazione

Thomas Cook: FI, consentire a lavoratori accesso a fondo integrazione =

 

Consentire alle migliaia di lavoratori di imprese turistiche e alberghiere coinvolte nel fallimento del tour operator Thomas Cook di accedere al Fondo di integrazione salariale. E’ quanto prevede un emendamento dei senatori Renato Schifani, Elena Testor, Massimo Mallegni, Roberta Toffanin, Vincenzo Carbone ed Emilio Floris. “La nostra priorita’ – dichiarano i senatori azzurri – e’ quella di tutelare i dipendenti di quelle aziende che, avendo conferito a Thomas Cook l’intera capacita’ ricettiva o una sua quota rilevante, si troveranno ad affrontare gravi difficolta’, in specie nell’immediato futuro, a causa del repentino calo del flusso di clientela, sin dal mese di ottobre di quest’anno”. “Con questo emendamento il Governo non ha piu’ alibi perche’ nonostante non necessitasse alcuna copertura finanziaria, ci siamo attivati per individuarne una nel rispetto delle regole di bilancio”, proseguono. In particolare, viene spiegato nell’emendamento che “la norma non comporta oneri per il bilancio dello Stato perche’ Il fondo di integrazione salariale e’ gia finanziato con i contributi versati dai datori di lavoro e dai lavoratori (0,65% del monte salari per le aziende con piu’ di 15 dipendenti e 0,45% per le aziende da 6 a 15 dipendenti) e, dovendo operare nel rispetto del principio del bilancio in pareggio, non puo’ erogare prestazioni in carenza di disponibilita’ finanziaria” “Il costo medio pro capite dell’intervento – concludono i senatori di Fi – e’ pari a circa 1.241 euro. Conseguentemente, ipotizzando l’applicazione della misura a 1.000 lavoratori, si avra’ un costo per l’anno 2019 (due mensilita’) pari a euro 2,5 milioni. Vi e’ da aggiungere altresi’ che il fondo di integrazione salariale dispone di ingenti risorse e presenta una gestione ampiamente in attivo, che ha registrato da ultimo un avanzo di circa 900 milioni di euro. Con la nostra nuova versione emendativa, comunque, il governo sara’ chiamato ad esprimersi nel merito, senza nascondersi dietro l’alibi di inesistenti coperture finanziarie della nostra proposta”.