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Bernini, non c'è idea di Paese. Il nostro no al Def è costruttivo

Bernini, non c'è idea di Paese. Il nostro no al Def è costruttivo

“Dal primo atto politico del nuovo governo, ci saremmo aspettati un documento che esprimesse una visione, un’idea di Paese, una concreta rappresentazione del ‘cambiamento’. Invece, ci troviamo di fronte a un documento finanziario che è pubblicità ingannevole, un azzardo puro, frutto di contraddizioni culturali, che tradisce gli impegni del centrodestra, a cominciare dalla mancata riduzione delle tasse”. Lo dice Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, nella dichiarazione di voto alla Nota di aggiornamento al Def.
“Non ci scandalizza – ha aggiunto Bernini – che state facendo una manovra in deficit, non ci allarma lo sforamento del 2,4% del deficit. La qualità del debito dipende dall’uso che ne fate. Siamo preoccupati per i conti che non tornano, non perché sono arrivate le sonore bocciature del Fmi, della Banca d’Italia, dell’Upb, della Corte dei conti, di Ficht e via dicendo, ma per i numeri oggettivi presentati che impattano sui risparmi e sulla pelle degli italiani. Avete preferito misure assistenzialiste mentre l’unica cosa di cui le imprese e i cittadini hanno bisogno, ossia la riduzione della pressione fiscale sul lavoro, sulle imprese e sulle famiglie, non c’é. Serve invece una vera riduzione delle tasse e una vera pace fiscale tra contribuenti e fisco.
Il capitolo investimenti è ridotto a 3 miliardi nel 2019, con cui ritenete di far aumentare il Pil e la crescita. Ma si tratta di cifra irrisoria a conferma che vince il partito del no alla Tav, no al Tap, al Terzo Valico, no alle Olimpiadi, no alle leve della crescita.   Noi siamo contro questo Def – ha concluso Bernini – ma lo siamo costruttivamente perché tifiamo sempre Italia e speriamo di ritrovare l’alleato di governo con cui abbiamo condiviso un’anima economica in cui abbiamo creduto insieme a milioni di italiani”.