Fi: Reintrodurre i voucher. Presentata da Bernini e Gelmini la proposta di legge
“Noi siamo fermamente convinti dell’utilità dei voucher ed è per questo che le associazioni di categoria d’ogni genere ce ne hanno sollecitato la reintroduzione. Dall’agricoltura alla ristorazione, dal turismo alla balneazione, per arrivare alle famiglie, ci hanno invitato a eliminare la norma introdotta dal Pd e spiegabile solo in termini di utilità elettorale per evitare il referendum proposto dai sindacati sull’abuso di questo strumento”. Lo ha detto la capogruppo di Fi al Senato, Annamaria Bernini, presentando una pdl di Fi per rimettere in circolazione lo strumento abolito con la legge approvata dal Parlamento nell’aprile del 2017.
“Bisogna fare una distinzione chiara – ha dichiarato Bernini – tra uso legittimo e abuso dei voucher, che aveva drogato il mercato del lavoro. Ma ciò era dovuto solo a una cattiva gestione da parte dei governi guidati dal Pd”.
Fi propone in sostanza il “ritorno allo strumento, così come era stato predisposto, dalla legge Biagi, introdotta dal governo Berlusconi nel 2003″. “Il voucher per i settori di cui abbiamo parlato è insostituibile. I governi del centrosinistra ci hanno provato introducendo contratti di somministrazione, lavori a chiamata, contratti a tempo determinato ma si è registrato solo un aggravio sotto il profilo fiscale, contributivo, assicurativo, perdita di 500.000 posti di lavoro”, ha affermato Bernini.
“Meno Di Maio, più Centinaio“, ha poi aggiunto la capogruppo di Forza Italia al Senato. Il riferimento è al ministro dell’Agricoltura leghista Gianmarco Centinaio, che si è detto favorevole all’impiego dei buoni nel settore del turismo, per il quale ha la delega.
“Faremo una battaglia dura per stravolgere il decreto dignità – ha detto Mariastella Gelmini -. E’ un provvedimento-manifesto anti impresa. Speriamo che il nostro alleato, ora parte del governo, si adoperi per cambiarlo perché gli elettori di centrodestra non lo accetterebbero”, ha dichiarato lanciando un appello al leader della Lega, Matteo Salvini.
“Oggi inizia la nostra opposizione, responsabile e costruttiva, che mira ad eliminare le storture presenti nei provvedimenti proposti dalla maggioranza. È bastato il primo provvedimento del governo per trasformare gli applausi di Confindustria per Di Maio in aspre critiche”. Così il senatore Renato Schifani. “Il lavoro non si crea per decreto -ha aggiunto Schifani – ma con l’aumento della produttività ed incentivando le imprese ad investire ed assumere. Il decreto dignità invece impone un irrigidimento del mercato del lavoro, penalizzando in maniera pesante chi assume. Questo decreto non porta alcun sviluppo, ma piuttosto rappresenta un passo indietro, di decenni, per il nostro Paese. Bisogna agire, invece, sul fronte della leva fiscale. Si deve intervenire sul costo del lavoro, incentivando le aziende ad assumere. Soltanto così sarà possibile liberare risorse e creare le condizioni per tornare a crescere ed investire nel nostro Paese” ha concluso il senatore Schifani.
“Ma Di Maio quando faceva lo steward allo stadio San Paolo di Napoli era in nero o con i voucher?”. Con questa battuta riferita al passato del vicepremier e ministro del Lavoro M5S il senatore di Forza Italia Gilberto Pichetto Fratin è intervenuto in conferenza stampa. Pichetto Fratin ha ricordato Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, architetto di una profonda riforma del mercato del lavoro.
Il senatore Emilio Floris ha poi affermato: “Il lavoro non si può creare per legge ma non c’è dubbio che si possa determinare per legge la disoccupazione. E noi non lo consentiremo“.