Oggi il 26mo della strage di via D'Amelio. Fi, per noi dovere ricordare Borsellino
Lonardo, doveroso accertare la verità su via D’Amelio
“Oggi ricorre il ventiseiesimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina“. Lo dichiara la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del gruppo, Sandra Lonardo. “Scandire i loro nomi – prosegue – è un atto dovuto: queste persone hanno immolato la propria vita per lo Stato ed è giusto che quest’ultimo continui nell’accertamento della verità, perché non ci debbono essere nebbie su un dramma che fa parte ormai della storia d’Italia. Credo, inoltre, sia doveroso rispondere agli interrogativi che pone la figlia di Borsellino, anche perché non possiamo essere permanentemente in tensione, tra ciò che è stato definito e ciò che rimane indefinito. Tutto questo – sottolinea Lonardo – richiama anche alla responsabilità le forze politiche e di governo di continuare con un’azione stringente, la lotta alle mafie e alla criminalità, che hanno una presenza non più localizzata nel Mezzogiorno ma distribuita in tutto il territorio nazionale e che riesce perfino ad operare finanziariamente in alcune borse internazionali. Quello di far luce su episodi, e su questo episodio in particolare, è un problema che non tocca il governo, o i singoli governi, ma tocca la coscienza morale di ognuno. Riteniamo che gli antidoti, rispetto al modo di debellare la criminalità, siano la giustizia sociale, dignitosa e non elemosinante e soprattutto una pedagogia che tocca i nostri ragazzi, figli e nipoti, in modo che sappiano stabilire uno spartiacque tra legalità e illegalità, ricchezza che arriva attraverso sacrifici e successo a basso costo”. “Per combattere la mafia va fatta un’azione intelligente e responsabile. Noi di Forza Italia – conclude la senatrice – daremo una mano a chiunque si muova in questa direzione, nel ricordo commosso della strage di via D’Amelio e delle tante vittime, tra forze di polizia, magistrati e politici, che sono state uccise per aver fatto il loro dovere istituzionale. La mafia deve essere lotta alla mafia. Lo diciamo con serenità mentre siamo, mai come oggi, vicino a famiglie toccate dalle stragi”.
Vitali, troppi punti oscuri in indagini su via D’Amelio
“Il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino veniva ucciso dalla mafia, insieme alla sua scorta. 5 gli agenti che persero la vita nella strage di via D’Amelio: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Oggi, a 26 anni dalla sua morte, restano troppi punti oscuri nelle indagini sulla strage di via D’Amelio. Un messaggio chiaro e diretto da parte della figlia del Magistrato alle Istituzioni: ‘aspettiamo risposte mai arrivate'”. Lo afferma il senatore Luigi Vitali, vice presidente Affari Costituzionali del Senato. E aggiunge: “Onore ad uno dei Magistrati piu’ importanti. Nonostante le frequenti e continue minacce, esercitava con determinazione, la propria professione. Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, due Magistrati che con tenacia e coraggio, hanno affrontato e combattuto la lotta contro la mafia, lasciando un segno indelebile nella storia”.