Riforme, 100 mila firme per riconoscere lo svantaggio dell' insularità. Presentato al Senato il ddl popolare
Un “grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità” che deve essere “riconosciuto dallo Stato” disponendo “misure necessarie per garantire un’effettiva parità e un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili”. E’ quanto prevede la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, da inserire dopo il quinto comma dell’art.119), illustrata e depositata oggi in Senato. Una proposta trasversale, che ha raccolto oltre 100mila sottoscrizioni e che vanta il supporto al Comitato scientifico offerto dal ministro Paolo Savona.
Secondo la capogruppo FI al Senato, Anna Maria Bernini, “è una legge necessaria non solo per la Sardegna e la Sicilia ma anche per le isole minori. Fare impresa su un’isola e’ diverso dal farlo sul continente. Se tutti devono essere posti nelle condizioni di pari opportunità, credo ci sia una violazione dell’art.3 della Costituzione”. La senatrice propone di “inserire la specifica ‘insulare’ in Costituzione, deve essere un principio costituzionalmente riconosciuto”. Si tratta di un “vantaggio fiscale doveroso per compensare le diversità. Il movimento europeo, ormai montante sul tema, si rivede nello spirito di questo disegno di legge”.
Per il senatore di FI, Emilio Floris, “il riconoscimento dello svantaggio naturale sarebbe di grande rilievo politico e istituzionale. Ci auguriamo che la proposta sia calendarizzata presto in Senato”. Presenti all’illustrazione della proposta anche Roberto Frongia, presidente del Comitato promotore, e Giannina Usai, segretaria dell’Associazione nazionale comuni isole minori.
Il ddl, che ha come primo firmatario il senatore azzurro Emilio Floris, vede un sostegno di diverse parti politiche, come attestato dalla presenza di Luigi Zanda e Luciano Uras, ha avuto, ha sottolineato Bernini, l’apprezzamento della presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, alla quale è stato presentato. “Se si inserisce il principio costituzionale di rispetto della specificità delle isole -ha argomentato Bernini- è possibile superare tutte le obiezioni Ue in merito, per esempio, agli aiuti di Stato e si può uscire dalla logica delle misure una tantum nel momento del bisogno” per approdare ad un quadro di riequilibrio strutturale. Fra le possibilità, Bernini ha citato, ad esempio, misure che incentivino “chi va in pensione a prendere la residenza nell’isola. E’ il modello Spagna e Portogallo“, ha sottolineato.