CORONAVIRUS. BINETTI: LASCIARE LIBERI VESCOVI DI ORGANIZZARE SACRAMENT
“Il Premier Conte si e’ evidentemente reso conto dell’errore fatto rimandando sine die la possibilita’ che si possa celebrare e partecipare alla Santa Messa con la presenza dei cattolici che lo desiderano e che sono disposti a lottare per un loro diritto: il diritto alla liberta’ di culto, come previsto dalla Costituzione, dal Concordato e cosa ancor piu’ importante dalla stessa legge naturale. Quella famosa legge che spinge cristiani di tutto il mondo a battersi per vivere fedelmente la propria Fede, nonostante le persecuzioni a cui pure sono esposti. Ma Conte ieri, nelle sue dichiarazioni in TV ha commesso un altro grave errore, facendo apparire l’ipotesi di poter andare a messa e ricevere i sacramenti, come una sua concessione benevola, per cui negoziare modalita’ e condizioni con la Conferenza Episcopale italiana. A lui, come Presidente del Consiglio, guardato a vista dal comitato tecnico scientifico che lui stesso ha nominato, compete esclusivamente ribadire i criteri generali che ormai, dopo le lunghe cantilene recitate tutte le sere in Tv dai cosiddetti esperti nazionali, anche i bambini dell’asilo recitano a memoria: mascherina e un metro di distanza. Per il resto lasci fare ai nostri vescovi, ai parroci, ai sacerdoti he quelle messe le celebreranno, ben felici di ribadire nelle loro pratiche quanto sia importante il dovere di tutelare la vita, la propria e quella degli altri. Principio fondamentale della dottrina cristiana”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che insiste: “Mai visto in tanti anni un approccio cosi’ governo-centrico, caratterizzato ormai non piu’ dalla sola concentrazione di potere nella formula decreto-fiducia, ma da una soluzione ancora piu’ radicale come quella prevista per i DPCM, in cui il potere del Premier non ha confini”. Continua la senatrice centrista: “Esautorato il parlamento, ha avocato a se’ il potere scientifico e il potere tecnico-economico: le sue task force; ha ridotto potere legislativo nelle formule del DPCM e a questo punto ha tentato l’ultima rivoluzione: inglobare anche potere ecclesiale e decidere se e come, quando e dove, chi e cosa debba e possa fare il prete in Chiesa. Finalmente a questo punto non solo i vescovi, ma l’intero popolo cattolico si e’ ribellato: si sono ribellate almeno 50 associazioni di fedeli laici, i giuristi cattolici lo hanno denunciato come abuso di potere e forse dopo una ennesima lotta, troveremo il coraggio della coerenza. Non volevamo fare una crociata, credevamo che in Fase 2 il diritto a vivere la propria fede sarebbe stato considerato un obiettivo strategico per il governo giallo-rosso. Non e’ stato cosi’ e d’ora in poi nessuno sconto sara’ fatto a questo governo improvvisato e pasticcione. Torneremo ad essere le sentinelle del mattino”, conclude Binetti.