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CIMICE ASIATICA, AIMI (FI): L’EUROPA FACCIA LA SUA PARTE

CIMICE ASIATICA, AIMI (FI): L’EUROPA FACCIA LA SUA PARTE

“Sollecitare con tempestività, presso l’Unione Europea, l’utilizzo della riserva di crisi, o l’attivazione di ulteriori misure di emergenza per concedere “aiuti di adattamento” o “aiuti per ettaro” e per il ristoro degli ingenti danni economici subiti dalle aziende colpite dalla cimice asiatica“. E’ quanto chiede il senatore e capogruppo in Commissione Affari esteri per Forza Italia Enrico Aimi con una interrogazione al Governo, raccogliendo i tanti appelli che arrivano dal mondo agricolo. “I produttori, infatti, chiedono proprio alle istituzioni comunitarie l’attivazione di misure di emergenza – spiega Aimi – così come avvenuto per le epidemie di peste suina africana e di influenza aviaria o per risolvere problemi specifici come le inondazioni nei Paesi baltici e le critiche condizioni di mercato della carne bovina in Irlanda.

E’ evidente infatti che gli 80 milioni stanziati dal Governo in tre anni sono briciole di fronte all’immane calamità che ha colpito il settore che conta danni per oltre 700milioni di euro. Solo in Emilia Romagna, a titolo esemplificativo, la perdita della produzione di pere è stata enorme, in alcune province anche del 100%. Tra i coltivatori di pere, nel dettaglio, si starebbe verificando una perdita tra i 5mila e i 10mila euro ad ettaro. Rispetto a una produzione nazionale standard superiore a 900mila tonnellate, nel 2019 l’Italia ha prodotto circa 365mila tonnellate di pere”. “I mezzi di lotta a disposizione non sono risultati efficaci – prosegue il senatore -. La lotta biologica intanto non è ancora partita in Italia e comunque potrà fornire i primi risultati solo nel medio-lungo periodo. Pertanto è necessario attivare urgentemente misure straordinarie o autorizzare l’utilizzo della riserva di crisi europea, che ammonta a oltre 400milioni di euro, per rispondere ad una calamità che sta avendo effetti devastanti sul comparto ortofrutticolo“.