Coronavirus, Serafini (FI): Serve massiccia operazione rivalutazione pmi
“Il tessuto produttivo italiano è composto per oltre il 90%, da società di piccole e medie dimensioni che sono costituite in prevalenza da società di capitali (Srl e Spa). Se agli imprenditori con ditte micro, piccole e medie chiediamo di pagare le tasse come se non fosse successo niente, cioè se differiamo semplicemente i pagamenti, queste salteranno insieme a centinaia di lavoratori”. Lo dichiara il Senatore Serafini (FI) che aggiunge “Lo Stato non sarebbe in grado di parare il colpo. Dobbiamo agire perché ciò non accada. E’ una questione che riguarda non solamente l’economia e le finanze ma la tenuta sociale del Paese”. Per Serafini “se oggi la percentuale di poveri in Italia è già alta temo che in futuro sarà insostenibile”. Serafini ricorda che “le PMI italiane scontano storicamente una situazione di sottocapitalizzazione che le espone a difficoltà nel reperimento di capitali finanziari e di rischio di natura principalmente bancaria. La diffusione pandemica in atto ha comportato la chiusura della quasi totalità delle aziende con forti incognite in merito ai tempi della ripartenza ed alle conseguenze in merito alla ripresa dell’attività ed al deterioramento dei principali indicatori economici, patrimoniali e finanziari”. Serafini pensa che “sarebbe da valutare la possibilità che nel triennio 2020/2022 le società di capitali possano avere la facoltà di rivalutare, sulla base di perizia, immobili aziendali, brevetti e marchi di proprietà al 31/12/2019. Un’operazione di rivalutazione con il pagamento di una aliquota fissa pari al 1% dell’importo complessivamente rivalutato oltre ad una aliquota – addebitata esclusivamente nell’ipotesi di distribuzione di dividendi e/o prelievo di riserve patrimoniali – nella misura del 5% al termine dell’esercizio 2020, del 4% nel 2021, del 3% nel 2022, ed eventualmente del 2% nel 2023 e dell’1% nel 2024”. Per Serafini questo produrrà effetti positivi “principalmente sulla facilità di accesso al credito da parte delle pmi ed eviterebbe che le criticità di fatturato nel 2020 conseguenti al fermo produttivo erodano od, ancor peggio, azzerino la rispondenza patrimoniale delle società. Lo Stato eviterà casse integrazioni e oneri di spesa enormi, senza considerare il beneficio certo ed immediato conseguenti al pagamento da parte delle aziende che adotteranno il provvedimento della aliquota di rivalutazione dell’1% dell’importo complessivamente rivalutato”.