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DL PA. TIRABOSCHI (FI): SUPERA IMMOBILISMO MA STRADA LUNGA

DL PA. TIRABOSCHI (FI): SUPERA IMMOBILISMO MA STRADA LUNGA

“Dalla spending review alle valutazioni di performance, le riforme della Pa degli ultimi 20 anni non hanno funzionato. Questo provvedimento, improntato sull’ottica di quel riformismo socialista teso a modernizzare il Paese, può segnare una svolta nella Pa, superandone immobilismo e conservatorismo, purché le cifre stanziate per le nuove assunzioni siano ben spese. Qualità e non quantità, questo dobbiamo portare nella Pa”.
Lo ha dichiarato la senatrice di Forza Italia Virginia Tiraboschi, intervenendo in Aula durante la discussione generale sul decreto Pa.

“Auspico, quindi, che il rapporto di lavoro affidi un peso importante al merito e alle competenze diversificate, ma anche che si dia ai giovani la possibilità di fare l’apprendistato on the job che possa valere punteggi aggiuntivi in fase concorsuale. Ancora, è auspicabile cercare di utilizzare le premialità per favorire il turn-over ed aiutare ad ampliare le competenze funzionali al team di lavoro. Uno dei motivi per cui la Pa non
funziona è perché c’è troppo individualismo e manca il lavoro di squadra che invece è tipico del settore privato”. E’ tempo di voltare pagina- prosegue- anche da questo punto di vista soprattutto in relazione alle grandi sfide del futuro come la transazione digitale ed ecologica. Infine, ultimo ma non meno importante, se vogliamo veramente rendere più efficiente la Pa dobbiamo cambiare il meccanismo sotteso ai controlli interni e ripensare completamente il controllo esterno della Corte dei Conti, che deve essere sempre più avvicinato al modello americano del General Accountability Office.

Con questo provvedimento tracciamo la strada per una giusta riforma, ma il lavoro da fare è ancora tanto per rivoluzionare la Pa italiano. Come ha detto il presidente Draghi, il Recovery può e deve essere un grande attivatore di investimenti privati, una sorta di leva per sollevare l’economia del paese. Nessuna contrapposizione- conclude- tra Pa e mercato che devono essere complementari, perché un’economia sana ha bisogno di entrambi: di buone regole, di servizi pubblici di qualità, di imprese dinamiche e innovative”.