Dl Rilancio: Modena (FI), fiducia più inaccettabile delle altre
“La questione di fiducia sul Dl Rilancio è più inaccettabile delle altre. Perchè ha ad oggetto la spesa di 55 miliardi di scostamento, votata anche dal centro destra, un centro destra disponibile al confronto, propositivo, vivace nelle sue iniziative, ma privato del diritto a vedere le sue proposte accolte”. Lo ha detto la senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena, durante la discussione del Dl Rilancio sul quale è stata posta la questione di fiducia. “Siamo passati dai primi vagiti del decreto Cura Italia ai pasticci del decreto Liquidità. Ma abbiamo atteso il decreto Rilancio perchè aveva risorse e avrebbe dovuto coinvolgere maggioranza e opposizione in un progetto per il Paese”, ha aggiunto.
“Ci troviamo oggi davanti al muro della fiducia che falcidia emendamenti e ordini del giorno, chiude la porta in faccia al lavoro territoriale dei parlamentari, infrange il patto democratico tra eletti e popolo. La maggioranza ha fretta? Non credo, ha solo paura. Di un inciampo, di un voto anomalo. Meglio nascondere la testa sotto la sabbia e mettere la fiducia. E tanti saluti alla collaborazione tra forze politiche per migliorare i provvedimenti”. “Eppure – ha aggiunto Modena – qualche riflessione in più sarebbe servita. Fisco, burocrazia e responsabilità, analisi territoriale degli effetti del lockdown: tutte proposte del centro destra disperse, sommerse da conferenze stampa, comitati, frasi ad effetto. Il nord est è in grave affaticamento, i comuni a rischio fallimento, le regioni aspettano.
Eppure Forza italia le sue proposte le ha fatte e anche buone. Si pensi all’Umbria e al credito di imposta per ricerca e innovazione, si pensi al fondo di 40 milioni per le zone rosse . Soprattutto si impari a cambiare visione e metodo per l’approccio economico. Basta con i maxi sistemi. Andiamo a vedere gli effetti delle misure sul campo. Magari si scopre che producono l’effetto contrario… ma tutto questo il Governo non lo saprà mai. E’ arroccato con l’ allerchinesca maggioranza che lo sostiene, lontano dal Parlamento e dal Paese”.