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DL SEMPLIFICAZIONI: MALAN (FI), ‘CON ALTRO GOVERNO M5S GRIDEREBBE A SALVA-CORROTTI’

DL SEMPLIFICAZIONI: MALAN (FI), ‘CON ALTRO GOVERNO M5S GRIDEREBBE A SALVA-CORROTTI’

“Dagli annunci del presidente del consiglio Conte il dl semplificazioni, somiglia pericolosamente a un libro dei sogni, con all’interno, però, tante pagine oscure. Sarebbe bello poter credere che il governo protagonista della disfatta informatica dell’INPS, dove dati riservati dei cittadini venivano diffusi a caso, riesca a far funzionare ciò che per legge dovrebbe già essere realtà. Come può un governo che non risponde alle interrogazioni parlamentari dare lezioni di trasparenza?”. Lo afferma Lucio Malan, vice capogruppo vicario dei senatori di Forza Italia. “Da molti anni lo Stato – aggiunge – non dovrebbe richiedere documentazione già in proprio possesso, ma così non avviene. Bisogna attuare le norme che già ci sono, come si fa in un paese ordinato, anziché fare sempre nuove leggi sullo stile delle grida dei tempi dei Promessi Sposi. Preoccupano l’annuncio di riforma del danno erariale e dell’abuso di ufficio per cui dovrebbe bastare la buona fede a scusare danni enormi ai cittadini. Di certo, se norme così le avesse annunciato un governo senza di loro, gli esponenti M5S avrebbero gridato al ‘via libera ai ladri’, al ‘salva-corrotti’ e così via. Il rischio che si tratti di leggi fotografia per coprire atti del governo in carica è comunque molto alto”. “Ci sono procedure in corso in cui la Corte dei Conti ha richiesto il ristoro di centinaia di milioni di euro per danno erariale procedure sbagliate che rischiano di cadere nel nulla. Giusto superare la ‘paura della firma’, ma la ‘paura di rubare’ è bene che resti: le norme vanno rispettate. Mentre un sindaco rischia il carcere per una deviazione di cinquecento metri con l’auto di servizio, si vuole che alti funzionari abbiano mano libera su questioni di miliardi oltre che sui lavori fino a 5 milioni. Vedremo i dettagli, ma le premesse non sono rassicuranti. Per sveltire i contenziosi occorre una riforma della giustizia, non abolire le regole e aumentare ancora l’arbitrio e il potere dei burocrati”, conclude.