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DPCM, SICLARI (FI): CALABRIA ZONA ROSSA? STATO SI È FERMATO A EBOLI

DPCM, SICLARI (FI): CALABRIA ZONA ROSSA? STATO SI È FERMATO A EBOLI

“Oggi lo Stato, che in 160 anni non ha risolto la questione meridionale e che non garantisce un’assistenza sanitaria decorosa ai cittadini calabresi, dichiara la Calabria ‘zona rossa’, nonostante sia la regione con meno contagi sia in valore numerico assoluto che in percentuale, solo e soltanto perché, rispetto a tutto il resto del Paese, in Calabria, lo stesso Stato non ha garantito, in quasi 75 di storia repubblicana, il servizio sanitario. Oggi si sancisce, purtroppo ed a malincuore, che la Calabria non è Italia, c’è l’Italia che ha l’alta velocità e c’è la Calabria che non ce l’ha, c’è l’Italia che compete con le potenze economiche internazionali e c’è la Calabria che è un’area depressa e con un’economia in continua recessione, c’è l’Italia che, anche in presenza di una pandemia gravissima, garantisce l’assistenza sanitaria e c’è una Calabria che non garantisce ricoveri, posti in terapia intensiva e subintensiva, assistenza domiciliare”. Lo afferma il senatore di Forza Italia Marco Siclari. “I calabresi devono subire Livelli Essenziali di Assistenza indegni di un Paese civile, sono costretti all’emigrazione sanitaria per curarsi e la Regione Calabria è in piano di rientro e commissariata da oltre 10 anni, senza che il debito sanitario regionale si sia ridotto: oltre al danno la beffa, sacrifici senza la risoluzione del problema – aggiunge -. Ci sono quindi due Italia, un centronord, evoluto, sviluppato e prospero, un centrosud più povero ed arretrato, ma con aree in via di sviluppo e poi c’è la Calabria, abbandonata dallo Stato, che sembra aver realizzato la piena arretratezza e l’impossibilità di sviluppo di un territorio, non più in arretrato di anni o decenni, ma di secoli, come tristemente narrava Primo Levi nel celeberrimo romanzo ‘Cristo si è fermato ad Eboli'”.