EGITTO. ZAKI, CRAXI (FI): SÌ A CITTADINANZA MA EVITARE CROCIATE
“Non si puo’ sostituire la politica estera con escamotage giuridici. Noi diamo voto favorevole alla mozione ma riteniamo necessario sollecitare la Farnesina affinche’ adotti ogni iniziativa diplomatica possibile per ottenere una soluzione della vicenda. La cittadinanza a Zaki potrebbe esasperare i toni e gli animi prolungando la detenzione. Evitiamo crociate sulla sua pelle”. Lo ha detto Stefania Craxi, parlamentare di Forza Italia (FI), nel dibattito al Senato sulla proposta di accordare la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. “I diritti non sono orpelli della polemica politica” ha detto Craxi, “bensi’ vincoli etici su cui non possono essere ammesse distrazioni o compromessi”. Sul caso Zaki, la senatrice ha aggiunto: “Non contesto il diritto di una nazione di processare un suo cittadino, ma Patrick Zaki vive la violazione del diritto alla difesa e affronta una detenzione umiliante per la sua persona”. L’impegno manifestato dalle istituzioni italiane pero’, continua l’esponente di Forza Italia, “deve valere anche per paesi come Cile o Cina. Ho provato imbarazzo per il recente accordo siglato tra l’Unione europea e la Cina: dovevamo pretendere maggiore rispetto per i diritti umani e i risultati di questo atteggiamento li abbiamo gia’ visti nei giorni scorsi, quando un con gruppo di parlamentari e ricercatori europei sono stati sanzionati da Pechino. Conclude Craxi: “Bisogna ripensare la nostra politica estera. Ho apprezzato il premier Draghi” che sul caso della Turchia “ha chiamato le cose col loro nome”.