FI: DL SISMA NON AIUTA RICOSTRUZIONE, COMUNI ABBANDONATI
“Avevamo sperato che con questo nuovo decreto sul sisma dell’Italia centrale, si potesse avviare la ricostruzione affrontando le tante altre problematiche aperte. Invece, il decreto legge, approvato alla Camera, non affronta tali questioni e transiterà quasi certamente al Senato solo per una mera ratifica. La conseguenza è che la ricostruzione non si avvierà e non si darà soluzione neppure a questioni normative che non comporterebbero alcun esborso di denaro”. Lo ha detto il vicepresidente vicario di Forza Italia al Senato, Lucio Malan nel corso di una conferenza stampa con Andrea Cangini, Alessandra Gallone, il sindaco di Norcia Nicola Alemanno e il coordinatore Fi Marche Marcello Fiori per presentare una serie di emendamenti al dl sisma ora all’esame della Commissione Ambiente del Senato.
“Bisogna consentire che le case distrutte siano ricostruite tenendo conto nel progetto che non trattasi di nuova costruzione da sottoporre alle norme sulle distanze tra fabbricati e sui volumi, ha spiegato il sindaco Alemanno. Tra gli emendamenti di Forza Italia, la trasformazione dei comuni colpiti dal sisma di Marche e Umbria in una Zes (Zona a economia speciale) prevedendo fiscalità di vantaggio e la stabilizzazione fino al 2024 dei contratti in scadenza dei funzionari assegnati come rinforzo alle amministrazioni terremotate. “Siamo di fronte ad un’emergenza nazionale – ha detto Cangini – ma siamo mortificati umanamente e politicamente perché sono tre anni che diciamo le stesse cose e otteniamo gli stessi esiti, cioè il nulla.
“La ricostruzione non c’è – ha spiegato Fiori, commissario Fi delle Marche – mentre 600.000 cittadini sono lasciati al loro destino con ancora centinaia di migliaia di tonnellate di macerie da rimuovere. Per questo motivo i nostri territori si stanno spopolando”. “Bisognerebbe immediatamente garantire ai comuni colpiti la presenza del segretario comunale senza il quale tutta la macchina amministrativa si blocca – ha concluso la senatrice Gallone- e un nostro emendamento lo chiede esplicitamente. Ma soprattutto occorrerebbe dare ai sindaci del sisma una sorta di scudo penale per consentirgli di lavorare serenamente senza la paura di essere posti sotto inchiesta”.