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INPGI. MODENA (FI): CHIEDEREMO A GOVERNO DI INTERVENIRE, DISASTRO VA EVITATO

INPGI. MODENA (FI): CHIEDEREMO A GOVERNO DI INTERVENIRE, DISASTRO VA EVITATO

“INPGI ormai al tracollo finanziario, con un passivo di 242 milioni di euro, una perdita giornaliera di 665 mila euro e una riserva tecnica che non arriva ai due anni. E’ una situazione leggiamo dalle relazioni del Presidente del Sindacato Cronisti romani Pierluigi Franz- che non garantisce le pensioni presenti e future nonostante i contributi previdenziali regolarmente versati. E’ per questo che come gruppo di Forza Italia chiederemo al governo di intervenire come Governo per salvare il salvabili”. Lo dice Fiammetta Modena (FI). Per la senatrice di Forza Italia “vanno garantiti e salvaguardati contributi previdenziali regolarmente pagati dai giornalisti, e va garantita l’indipendenza dell’ informazione in Italia: Leggiamo dai report del giornalista Pierluigi Franz, membro dell’Inpgi -dice Fiammetta Modena- di un percorso di crescente erosione del patrimonio dell’Istituto per 1 miliardo 200 milioni di euro dal 2011 in poi, dovuto soprattutto al pagamento quale sostituto dell’Inps degli ammortizzatori sociali, dei relativi pesantissimi oneri dei contributi previdenziali figurativi e delle prestazioni assistenziali. Gli esperti ricordano che le varie leggi che normano l’attivita’ dell’Istituto, evidenziano che solo dal 2009 l’ente riceve 20 milioni di euro per i prepensionamenti e da quest’anno in base alla legge finanziaria n. 178 del 2020 – grazie all’emendamento Sensi, Serracchiani, Viscomi – anche il rimborso delle spese per gli ammortizzatori sociali e per gli incentivi all’occupazione. Al contrario, invece, dagli editori non ha incassato per 65 anni, dal 1951 al 2016 i contributi previdenziali nella stessa percentuale che gli editori stessi avrebbero dovuto pagare all’Inps (e’ stato calcolato che gli editori in 65 anni hanno cosi’ potuto risparmiare addirittura circa 1 miliardo di euro). E tutto questo ha contribuito a devastare il quadro generale dei conti dell’Istituto. Intervenga il governo Draghi e prima che sia troppo tardi per favore”.