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MANOVRA. BINETTI: DIMENTICATI I PENSIONATI A REDDITO BASSO 

MANOVRA. BINETTI: DIMENTICATI I PENSIONATI A REDDITO BASSO 

 

“La maggioranza appare oggettivamente spaccata sulle misure da prendere in materia di legge di bilancio. E Di Maio ha alzato la voce come mai aveva fatto finora, lanciando un avvertimento chiaro e forte al Capo di governo: senza di noi non c’e’ maggioranza; senza di noi non c’e’ legge di bilancio; senza di noi non c’e’ governo. Semplice. Siamo il partito di maggioranza e gli altri esistono solo per portare acqua al nostro mulino. Non si illudano ne’ Conte, ne’ Franceschini o Renzi. Ognuno ha le sue categorie di riferimento; il suo macro-collegio elettorale fatto di giovani o di anziani; di famiglie o di imprese; di professionisti autonomi o di dipendenti pubblici”. Lo dice Paola Binetti, senatrice dell’Udc, che aggiunge: “E’ facile immaginare che ognuno dei partiti di maggioranza tiri la corda dalla parte sua, facendo di questa delicata operazione l’ennesima occasione per riaffermare la propria leadership. Una prova muscolare che nel governo precedente era stata tipica di Salvini e che ora Di Maio imita, anche nel tentativo estremo di reggere il confronto con la dialettica renziana. La nuova triangolazione della maggioranza non offre nessuna garanzia di affidabilita’ e nell’insieme si disegna un quadro politico umiliante per tutto il Paese. Dall’altra parte il centrodestra, galvanizzato dal successo di Piazza San Giovanni, rilancia una insospettata unita’ e rilancia la sfida delle prossime elezioni in Umbria. La vera consistenza della ritrovata unita’ avra’ bisogno del tempo per mostrarsi piu’ affidabile della fase precedente e la dialettica dei ter leader dovra’ trovare un nuovo punto di equilibrio, con un Berlusconi in ruolo di garanzia, tra gli altri due leader che minacciano ritorsioni se l’uno o l’altro cerca di prevaricare. Con una Meloni piu’ agguerrita che mai, chissa’ se Salvini ha afferrato il senso della lezione”. Poi, prosegue: “Eppure in questa lotta tra leader di destra e di sinistra, c’e’ una categoria di persone che non ha visto nessuno schierarsi al suo fianco: e’ il mondo dei pensionati a reddito basso, con una progressiva perdita di valore della propria pensione. In una citta’ come Roma, ad esempio, tipicamente abitata da pensionati che provengono dalla pubblica amministrazione, ministeri, scuola, ecc. vivere con un reddito che oscilla tra i 1200 euro e i 1600 euro e’ materialmente impossibile. Eppure c’e’ anche gente che ha molto meno e non arriva a 1000 euro; sono le pensioni sociali, le pensioni delle persone con disabilita’; un vero e proprio esercito di nuovi poveri di cui nessuno parla; a cui nessuno propone un aumento di pensione, anche solo un adeguamento ai costi della vita. Anzi per evitare che facciano sentire la loro voce, l’ultima provocazione e’ stata quella di togliere loro il voto. Quaranta anni di lavoro, di difficolta’ incontrate al servizio dello stato, in ruoli modesti, ma essenziali per far funzionare la macchina dello stato e nessun riconoscimento. E’ questo il tradimento che l’attuale governo sta preparando ai loro danni. Poi forse li fara’ tacere per sempre, senza voce e senza voto”.