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PCI. AIMI (FI): NON SI PUÒ AUGURARE LUNGA VITA A UN BANDITO

PCI. AIMI (FI): NON SI PUÒ AUGURARE LUNGA VITA A UN BANDITO

“Il comunismo italiano compie 100 anni e si vedono tutti. Non possiamo comprendere la storia di quel partito se non cominciamo a valutare il suo collegamento a livello internazionale. Il PCI faceva parte dell’Internazionale comunista che ha provocato oltre 100milioni di morti in tutto il mondo. Mentre si chiudevano i lager si aprivano i gulag. Non si puo’ augurare lunga vita al comunismo, un bandito appostato sulla strada della civilta’ occidentale”. Lo dichiara il senatore Enrico Aimi, capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Esteri e Coordinatore Regionale Emilia Romagna, che continua: “Il comunismo italiano deve ancora fare i conti con la propria storia: con i rubli arrivati da Mosca, con i rifugiati a Praga, con il “Triangolo della Morte”, una pagina di storia che dobbiamo ancora scrivere per quella che e’ realmente stata, con il dramma delle Foibe e con altri gravissimi delitti taciuti e nascosti. Il comunismo e’ stato un fallimento totale in economia, ponendosi contro la proprieta’ privata, contro la famiglia, la libera impresa. Ha sempre considerato la religione l’oppio dei popoli. Il Parlamento Europeo e’ stato lapidario, approvando una mozione contro tutti i totalitarismi, parificando il Nazional Socialismo al Comunismo. Altro che celebrazioni, pesantissime condanne. Di questo oggi dovremmo parlare. Vale la pena ricordare- prosegue l’azzurro- cio’ che il quotidiano “l’Unita’”, il 6 marzo 1953, titolava: “Luttuosa notizia – Onore al grande Stalin – Gloria eterna all’uomo che piu’ di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell’umanita’”. Stalin, il piu’ grande criminale della storia insieme ad Hitler. Il comunismo e’ la distruzione dei principi piu’ sacri come quello della vita. Una forza politica onesta dovrebbe avere il coraggio di uscire fuori completamente da questa trattazione “latte e miele” per dire finalmente la verita’. Quella Verita’ che Forza Italia, da partito anticomunista, ha sempre invocato e continuera’ ad invocare. Noi celebriamo le vittime, non i carnefici”, conclude Aimi.