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PNRR. BOCCARDI (FI): RIFORME PER MIGLIORARE VITA CITTADINI COME TPL

PNRR. BOCCARDI (FI): RIFORME PER MIGLIORARE VITA CITTADINI COME TPL

 “E’ pienamente condivisibile il messaggio
del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che invita a
non dissipare le opportunità derivanti dalle risorse della UE per
il Pnrr. Questi fondi devono servire a realizzare riforme che
siano tangibili per i cittadini, che migliorino la vita
quotidiana di giovani, lavoratori e pensionati che, ad esempio,
ogni giorno utilizzano il trasporto pubblico locale che in alcune
realtà del Paese è purtroppo assolutamente carente e inadeguato”.
Lo afferma Michele Boccardi, senatore di Forza Italia.
“Dove il trasporto pubblico funziona, penso ad esempio ad
alcune capitali europee – continua Boccardi – tutti ne
usufruiscono indifferentemente dall’età e dalle condizioni
economiche. Non c’è distinzione di classe sociale nel prendere il
bus, il tram o la metro. Adesso invece, per dirla con le parole
di un comico milanese, i mezzi del trasporto pubblico locale sono
gli ‘spostapoveri’. Non deve essere più così. Ogni cittadino ha
diritto a spostarsi su un mezzo di trasporto comune che sia
efficiente, pulito, puntuale, decoroso, non sovraffollato. La
delega del Parlamento al Governo in tema di concorrenza deve
servire a razionalizzare il ricorso da parte degli Enti locali
allo strumento delle società in-house, proprio al fine di
aumentare la qualità e l’efficienza dei servizi offerti. Noi
siamo dalla parte di quegli Enti locali virtuosi, che hanno i
bilanci in regola, che sanno ben governare, siamo dalla parte di
quegli amministratori locali che spendono in maniera attenta e
oculata i soldi pubblici, i soldi dei cittadini. Se quindi le
società in-house degli Enti locali funzionano bene, sono
sostenibili da un punto di vista finanziario, offrono servizi di
qualità, conseguono risultati importanti e tangibili, è giusto
che continuino ad operare. Se invece queste società in-house non
hanno come obiettivo la soddisfazione degli utenti e dei
cittadini, ma sono il rifugio dorato degli amici degli amici, di
chi magari è stato bocciato dagli elettori alle elezioni, di chi
non sa amministrare ma produce buchi di bilancio che poi verranno
colmati ricorrendo alle tasse da far pagare alla collettività,
allora – conclude Boccardi – queste società in-house non hanno
ragione di esistere, ed è assolutamente giusto ricorrere al
mercato, alla concorrenza, alle gare fra più soggetti che
intendono svolgere quel servizio”.