Scuola: Fi, è in gravi condizioni, Azzolina che dice?
“La Ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina ha appena dichiarato che i ragazzi sono felici di essere tornati a scuola e che ci devono rimanere, ma a un mese dalla ripresa delle lezioni, la situazione della scuola in Italia è in condizioni gravissime”. Lo dichiarano in una nota congiunta i senatori di Forza Italia Giuseppe Moles, Alessandra Gallone, Roberta Toffanin, Andrea Cangini. “All’assenza dei banchi monoposto proseguono – alla carenza endemica di personale, alla decisione di avviare un concorsone in un periodo di emergenza pandemica, con i rischi assurdi che ne potranno derivare per la salute dei partecipanti e degli organizzatori, si aggiungono le decine di segnalazioni giornaliere che giungono dal territorio.
L’ultima in ordine cronologico, arriva da una scuola del centro storico della Capitale l’Istituto Comprensivo Via Luigi Rizzo, che racchiude le Primarie “G.B. Vico” e “A.B. Cairoli” e la Scuola Secondaria di primo grado “L. Ariosto”, dove sono ancora in attesa del tempo pieno: diciotto giorni effettivi di scuola con ingresso e uscita scaglionati ogni tre minuti, quattro ore giornaliere, niente pomeriggio e soprattutto niente mensa. Alle email e alle telefonate ormai disperate dei genitori, ovviamente – aggiungono i senatori di Fi – nessuna risposta ufficiale: il telefono della segreteria scolastica squilla a vuoto, la casella di posta elettronica è piena e rigetta le missive delle famiglie sull’orlo di una crisi di nervi.
Anche la Pec della scuola si rifiuta di accettare nuovi messaggi. Le chat dei genitori sono incandescenti, le ricostruzioni al limite della fantasia e nel frattempo qualcuno ha gettato la spugna in attesa di tempi migliori: più di una famiglia ha comunicato alle maestre che, data l’impossibilità di portare e prendere il figliolo nell’arco di sole quattro ore, avrebbe tenuto a casa i figlioli. In un Paese civile, tutto ciò non è tollerabile. Chiediamo urgentemente al Ministro – concludono i senatori di Fi – una verifica di tutte le scuole che si trovano in condizioni di precarietà e di presentare al più presto un elenco dettagliato dei plessi che ancora devono assicurare quello che è un diritto costituzionale primario e garantito, il diritto allo studio”.