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Floris, Confindustria boccia il dl dignità. Pichetto Fratin, riscriverlo completamente

Floris, Confindustria boccia il dl dignità. Pichetto Fratin, riscriverlo completamente

“Noi di Forza Italia lo abbiamo detto sin da subito. Oggi, anche Confindustria lancia l’allarme confermando le nostre preoccupazioni: il decreto dignità è un provvedimento estremamente dannoso per il presente e per il futuro del Paese, che creerà un ulteriore incremento della disoccupazione, così come certificato nella Relazione tecnica, e renderà ancora più incerti i già precari contratti di lavoro in essere”. Lo dichiara il senatore Emilio Floris, capogruppo di Forza Italia in Commissione lavoro a palazzo Madama.
“Non solo – prosegue Floris – questo decreto rappresenta quanto di più miope e soprattutto distante dalle reali esigenze del sistema Italia nel suo complesso, che per ripartire ha bisogno non di finti incentivi e misure spot che irrigidiscono ulteriormente il mercato del lavoro e puniscono gli imprenditori italiani. Il Paese, al contrario, necessita con urgenza di un solido piano strutturale, fatto di politiche per la crescita e lo sviluppo a 360 gradi, di interventi di alleggerimento fiscale per imprese e lavoratori, e di investimenti in grado di rimettere in moto il circolo virtuoso della crescita, dell’occupazione, dei consumi. E’ evidente – conclude Floris – che Forza Italia in Parlamento darà battaglia per correggere le storture del cosiddetto decreto dignità. A cominciare dalla velata ipotesi di imporre all’Aula l’inaccettabile forzatura di un iter flash”.
“Il decreto dignità dovrebbe essere riscritto completamente – dice a sua volta Gilberto Pichetto Fratin, capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio al Senato. Le pesanti critiche rivolte oggi in audizione da Confindustria verso il provvedimento dovrebbero portare la maggioranza ad una presa di coscienza. L’allarme lanciato sui rischi di un contraccolpo sull’occupazione, superiore alle ormai famose stime contenute nella relazione, conferma la solidità delle nostre critiche e dei rischi che presenta questo decreto.
Continuiamo a ripetere che la crescita si determina attraverso una riduzione della pressione fiscale sia sulle famiglie e sia sulle imprese. E soltanto sostenendo la domanda si può aprire un circolo virtuoso. Invece il governo – conclude Pichetto Fratin –  ha intrapreso la strada del dirigismo e di mettere sotto tutela il mercato, e l’unico effetto non può che essere sottosviluppo e disoccupazione”.