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BERARDI:Porto a Roma il “Modello Orbetello”: che sia di ispirazione per tutti i Comuni

BERARDI:Porto a Roma il “Modello Orbetello”: che sia di ispirazione per tutti i Comuni

In questo momento così particolare per il nostro Paese e soprattutto nella gestione di questa Fase 2, molte responsabilità sono riversate sulle spalle dei singoli comuni, che non ricevono un adeguato supporto dal Governo centrale.
In qualità di Senatore della Repubblica e di Amministratore Locale, credo sia mio dovere condividere con quanti più colleghi possibile quello che può ormai essere definito il “modello Orbetello”.
Diverse sono le iniziative che dall’inizio di questa pandemia il mio Comune sta mettendo in atto per supportare i propri cittadini e mi permetto, sommessamente, di suggerire a tutti gli amministratori locali, nel rispetto delle peculiarità del proprio territorio, di provare a metterle in campo.
Per facilitare la ripresa delle attività produttive abbiamo esteso l’occupazione del suolo pubblico compatibilmente con gli spazi esistenti e cancellato completamente il pagamento dello stesso per l’anno 2020 oltre ad aver previsto un rimborso delle somme già pagate.
Abbiamo previsto una serie di diminuzioni delle imposte, quella sulla nettezza urbana per le abitazioni, quella dell’IMU per i fabbricati con funzioni produttive connesse ad attività agricole e agli immobili strumentali all’agricoltura, nonché per le categorie catastali D/2 (alberghi) e C/1 (negozi e botteghe).
Ad oggi, persiste l’obbligo per i Comuni di copertura del 100% delle spese con le entrate, ci auguriamo che il Governo voglia per il 2020 derogare tale disposizione permettendo ai comuni di utilizzare anche soldi di parte corrente a copertura delle spere, per diminuire ulteriormente le tesse ai cittadini.
Infine, vista la vocazione marittima del nostro territorio, il “modello Orbetello” prevede quella che a nostro avviso è un’idea innovativa e rivoluzionaria per la gestione delle nostre coste.
Innanzitutto con l’ampliamento degli arenili degli esercizi balneari in concessione demaniale marittima adibiti a soggiorno all’ombra (ombrelloni) per rispettare le misure come da DPCM e con un’importante riduzione del canone demaniale marittimo previsto per l’anno 2020. E poi la “suddivisione” delle nostre spiagge in tre categorie: gli stabilimenti e le spiagge attrezzate con l’ampliamento sopracitato, le spiagge normalmente libere sorvegliate dall’amministrazione con propri fondi e infine le “free safe beach”. Quest’ultime saranno spiagge libere e gratuite adiacenti alle concessioni messe a disposizione dei residenti, all’interno delle quali gli stabilimenti balneari garantiranno il rispetto del distanziamento sociale e del protocollo sanitario, il controllo degli accessi e la sorveglianza con un personale ad hoc identificato con un unico equipaggiamento e un’accurata cartellonistica. Una sorta di “contropartita” tra comune e gestori degli stabilimenti balneari, che in cambio dell’ampliamento della propria area demaniale a costo zero svolgeranno un’azione di controllo senza la quale sarebbe impossibile garantire la sicurezza su tutto il tratto costiero.
Porterò questo modello, soprattutto per quello che riguarda la gestione delle spiagge, all’attenzione del Governo con un Ordine del Giorno nel quale chiederò di fare proprie questo tipo di iniziative in modo da offrire ai comuni una strategia comune che ci renda tutti più forti difronte a questa emergenza.
Credo che anche l’ANCI sia un ottimo interlocutore per farsi promotore di iniziative condivise che possano facilitare la vita degli italiani. In questo momento le casacche dei partiti devono lasciare il posto all’opportunità delle scelte Politiche. Mi auguro che questi nostri protocolli siano d’aiuto ad altri colleghi.