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Coronavirus: Craxi (FI), governo paghi debiti della Pa e avvi riforma fiscale

Coronavirus: Craxi (FI), governo paghi debiti della Pa e avvi riforma fiscale

“Il governo ha scelto di trincerarsi e di non aprire alle salutari e ragionevoli proposte che Forza Italia e il centrodestra hanno avanzato”. E’ quanto rimarcato in una nota Stefania Craxi, senatore di Forza Italia e vicepresidente della commissione Affari esteri, secondo cui “il voto contro questo decreto, insufficiente sotto ogni profilo, e’ conseguenza di un atteggiamento di chiusura e del varo di provvedimenti che affrontano malamente l’emergenza economica e sociale tanto nei tempi che nella sostanza”. “Purtroppo – evidenza la senatrice – ancora una volta cresce lo spread tra parole e fatti, e di questo passo rischia di crescere quello dei nostri titoli. Se si varano provvedimenti e si ricorre alla forma decreto-legge, le misure devono essere immediatamente esecutive, i soldi devono esserci subito. La tempestivita’ della risposta non e’ un dettaglio. Vale in Europa, dove ancora ieri abbiamo assistito all’ennesimo nulla di fatto, e vale in Italia dove la crisi si sta affrontando con lentezze, confusione e ritardi e con misure spezzatino prive di organicita’ e prospettiva. E siccome oltre a garanzie servono risorse vere, poiche’ parliamo di prestiti da restituire in poco tempo e con la prospettiva di un’economia in recessione, sarebbe bene che la prima liquidita’ venga dal pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Vogliamo aiutare gli imprenditori? Paghiamogli quanto dovuto”. Inoltre, conclude la senatrice di Forza Italia, “in prospettiva, se si vuole sostenere l’economia e il lavoro, si immaginino interventi di riduzione del fisco e del costo del lavoro. Si usi la sospensione del Patto di Stabilita’ per riformare il sistema. Si apre una partita cruciale. Il sistema-Italia deve recuperare quote di mercato che rischiano di andare perse con questi mesi di necessaria e dovuta chiusa e una competitivita’ che gia’ da tempo, per fattori tanto esogeni che endogeni, avevamo smarrito”.