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ROMA. SUPPLETIVE, BINETTI: DISAFFEZIONE FRUTTO DELL’ABBANDONO

ROMA. SUPPLETIVE, BINETTI: DISAFFEZIONE FRUTTO DELL’ABBANDONO

“Roma capitale, dopo il modestissimo risultato delle elezioni suppletive di ieri, si prepara ad immaginare il suo futuro immaginando alcuni scenari significativi su cui concentrarsi seriamente nei prossimi 12 mesi. Ha votato il 17% degli aventi il diritto-dovere di votare, il che in cifre assolute fa meno di 32.800 persone su le oltre 186.000. La disaffezione della citta’ per le elezioni di carattere politico risente indubbiamente dell’abbandono in cui versa la capitale: dato confermato dal pessimo risultato, per altro da tutti atteso e perfino auspicato, della candidata grillina. Hanno votato per lei 1400 persone, con una percentuale del 4,36. Forse perfino troppe se si tiene conto dello stato d’animo dei romani, che si sentono radicalmente abbandonati dall’attuale sindaco”. Lo dice Paola Binetti, senatrice dell’Udc, che osserva: “Oggi a Roma nulla, ma proprio nulla funziona, a nessun livello, non c’e’ stato neppure quell’indispensabile incoraggiamento ad andare a votare sulla base di una corretta informazione e quindi della necessaria pubblicizzazione dell’evento. Anzi, con un colpo di genio la domenica delle votazioni si e’ trasformata in una domenica ecologica, con il divieto di circolazione per tutte le macchine, salvo un inapplicabile avviso che autorizzava i potenziali votanti a muoversi nell’area del collegio”.

Per Binetti “nulla ha funzionato e Gualtieri ha avuto buon gioco ad ottenere poco piu’ del 62%, con soli 20.00 voti. Il che non significa affatto che il Pd nella capitale sia oltre il 60%, ne’ che trattandosi del ministro dell’economia, gli italiani siano pienamente soddisfatti della politica economica del governo. E’ sotto gli occhi di tutti la pessima gestione dell’epidemia da coronavirus proprio sul fronte dello sviluppo economico del Paese, che non e’ mai stato cosi’ drammaticamente in crisi. Roma ha bisogno di riscoprire le sue radici culturali, storiche, sociali ed artistiche; la sua dignita’ e’ stata calpestata in questi anni di pesante incuria a tutti i livelli; la qualita’ di vita a Roma e’ scesa pesantemente se solo si pensa al traffico convulso, ai mezzi pubblici del tutto inefficaci, e allo squallore dei suoi cassonetti, con rischio elevatissimo per la salute dei romani. Il dato elettorale di ieri puo’ essere eletto anche alla luce della visibilita’ del ministro dell’Economia, costantemente presente nei tg proprio in ragione del coronavirus, anche se non sempre con il consenso e il plauso dei cittadini. Il candidato del centrodestra e’ risultato sconosciuto a moltissimi elettori, tanto che per la pessima gestione comunicativa di queste suppletive, volutamente oscurate dai media, moltissimi hanno preferito non andare a votare, regalando la vittoria al Pd. Questi dal canto suo ha dovuto vedersela anche con la sfida del Partito comunista, ritornato sulla scena, ma non in coalizione con il centrosinistra, il che la dice lunga sulla complicata rete delle alleanze a sinistra. Ma non ci si illuda che con una percentuale di votanti al 17% si possa cantare vittoria ed interpretare il vero umore dei romani, ormai feriti e umiliati da una gestione amministrativa di gran lunga tra le peggiori della sua lunga storia”.