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DONNE. FASE 2, BINETTI: MOZIONI SENATO PER VEDERE RICONOSCIUTI DIRITTI

DONNE. FASE 2, BINETTI: MOZIONI SENATO PER VEDERE RICONOSCIUTI DIRITTI

“Le due mozioni discusse oggi in Senato confermano che la questione femminile ancora oggi e’ un’ulteriore forma di discriminazione nei confronti di donne particolarmente brillanti e preparate. Meritevoli di veder riconosciuti i loro diritti di partecipazione alla gestione della cosa pubblica, come hanno ampiamente confermato in questa occasione di pandemia da Covid 19. Competenti, disponibili, generose hanno saputo trovare soluzioni geniali nel campo della ricerca e ancor piu’ sul piano della cura e dell’assistenza”. Cosi’, all’agenzia Dire, la senatrice Udc, Paola Binetti, che ha commentato con queste parole il ‘si’ trasversale alle due mozioni di oggi di Palazzo Madama, per il sostegno alle donne nel lavoro e la parita’ di genere. “L’iniziale esclusione dalle molteplici task force create a supporto dei diversi ministri, spesso francamente sprovveduti e incompetenti, mostra, al di la’ di ogni ragionevole dubbio, che quando si tratta di individuare persone per incarichi di particolare prestigio, la solidarieta’ maschile- ha sottolineato Binetti- fa fronte compatto per ribadire il suo No alla promozione della donna, considerando piu’ adatti a lei ruoli di tipo subalterno. E’ l’apicalita’ come aspirazione al riconoscimento di un ruolo elevato nel contesto socio-professionale, lo scoglio su cui si scontrano ancora molti colleghi. Ma le donne oggi meritano maggiore attenzione proprio in virtu’ della loro dimostrata competenza in questioni ad elevata complessita’. Conte ha cercato di porre rimedio ad un errore che gli e’ stato rinfacciato da tutte le donne del Paese, a cominciare dalle donne della sua parte politica. Ma proprio la velocita’ con cui ha individuato tutte le nuove esperte- ha sottolineato- conferma la superficialita’ con cui aveva agito in precedenza. Da oggi, proprio grazie alla approvazione delle due mozioni, siamo determinate ad ottenere tre cose concrete per tutto il proseguo della legislatura: l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di un Osservatorio che valuti per ogni legge il cosiddetto impatto di genere; un supporto concreto alla maternita’ attraverso una rete di servizi estesi che iniziano con il nido e la scuola da 0 a 6 anni; il riconoscimento del ruolo di cura di colf e badanti, ma anche di baby sitter con la piena regolarizzazione di chi ci lavora e quindi con l’emersione da nero- ha concluso- di un settore strategico per la famiglia e per l’intero Paese.”